Nel  focolare, dove  il  fuoco  non  veniva  mai  spento,
c'era  sempre  una  pentola
con  dentro  del  cibo  da  cucinare  o  piena
solo  di  acqua  da  scaldare.













In  un  angolo  del  focolare  c'era
sempre  una  caffettiera  dove
veniva  tenuto  in  caldo  il  "caffè".
Si  trattava  di  una  specie  di  brodaglia  che  veniva  ottenuta  lasciandovi  all'interno  i  fondi  di  caffè  ed  aggiungendovi    sempre nuova  acqua  man  mano  che  si  prelevava  il  caffè.      











Lo  Scaldino
Questo  barattolo  col  manico  di  fildiferro,
durante  l'inverno,  veniva  riempito  di  fuoco 
e  portato  a  scuola  dai  bambini.
Lo  mettevano  sotto  il  banco  e  poi  ci
poggiavano  sopra  i  piedi  per  scaldarli.

















Durante  la  notte,  attorno  al
focolare  venivano  distese  le
stuoie  dove  dormivano  le
persone  più  grandi.













  IL   TELAIO  per  fare
le  stuoie  di  giunco
di  palude:  la  Tifa.
(sa  spadola ) 


 






  "Sa  Mesighedda"
Vicino  al  focolare  c'era  quasi  sempre 
un  tavolino  dove  si  mangiava  e  si 
sbrigavano  tutte  le  faccende  di  cucina.
Questo  tavolino  è  stato  fatto  artigianalmente
dal  padre  di  zia  Picchicca  (Salvatore  Manunta  di  Milis)
utilizzando  il  vecchio  sportello  di  una  finestra,
presumibilmente  verso  la  fine  del  1800.











"Su  Candeleri"
In  Casa  c'era  sempre  un  attrezzo  dove
venivano  appese  vari  tipi  di  candele 
per  produrre  la  luce.
"Le  Candele"  venivano  appese  a
diversa  altezza  a  seconda  della
necessità.















"S'Appiccacandela"
Serviva  per  appendere  le  candele
steariche.






















"Candela  a  Olio"























"L'Acetilene" 
Quando  serviva  molta  luce,
chi  poteva  permetterselo, 
accendeva  una  lampada
ad  acetilene.
















Questa  lampada  ad  olio  chiamata
"Sa  Pardula"  (La  Formaggella)  per
la  sua  particolare  forma  che  ricorda
quel  dolce,  aveva  quattro  stoppini
che  potevano  essere  accesi  tutti
assieme  o  singolarmente.


















"S'Incannittu"  (Il  graticcio  di  canne)
Stava  sospeso  sopra  il  focolare  e  serviva
per  affumicare  e  disseccare  i  salumi,  il
formaggio,  la  ricotta,  ecc.













In  questa  immagine  si  vedono
bene  i  contenitori, quelli  in  legno
per  mettere  il  formaggio  (S'aiscu)
e  quelli  in  giunco  per  mettere
la  ricotta  (Sa  Frussella)